Pittore francese. Di nobile famiglia, venne indirizzato dal padre agli studi di
Ingegneria, presto abbandonati, dopo un viaggio in Italia, per frequentare
l'ambiente della pittura, e in particolare E. Delacroix e T. Couture.
Subì l'influsso di T. Chassériau e, tramite questo, di J. Ingres,
finendo così per perseguire un ideale di pittura decorativa, ispirata
all'affresco, semplice nei simboli e sobria nei colori. Le sue composizioni non
trovarono immediatamente una favorevole accoglienza presso i contemporanei
(è il caso, ad esempio, delle tele
Concordia et Bellum, esposte al
Salon nel 1861), ma, col passare del tempo, la sua arte venne riconosciuta, al
punto che
P. fu considerato l'anello di congiunzione tra il Simbolismo
moderno e la tradizione accademica. Tra le sue composizioni figurano:
Ave
Picardia Nutrix,
Marsiglia colonia greca e Marsiglia porto
dell'oriente (1869), il trittico per la città di Lione
Il bosco
sacro alle Arti e alle Muse,
La visione antica e l'Ispirazione
cristiana (1883-86), un'
Allegoria delle lettere, delle scienze e delle
arti intorno all'Alma Mater per l'anfiteatro della Sorbona (1884), le
decorazioni dell'Hotel de Ville (1889-93), le tele
Inter Artes et Naturam
per il museo di Rouen (1890) e
Vita di Santa Genoveffa per il
Panthéon (1898), nonché i quadri di cavalletto
Il sonno,
L'autunno, La speranza, Il povero pescatore. La critica odierna, da
un lato, ritiene che
P. sia stato a volte ammirato anche più del
suo reale valore, dall'altro riconosce alle grandiose allegorie che egli scelse
come soggetti delle proprie opere un purismo sconosciuto persino ai
preraffaelliti inglesi (Lione 1824 - Parigi 1898).